Architettura neolitica

Proseguendo nell'evoluzione dei sistemi costruttivi introdotti durante il Mesolitico, nel Neolitico l'architettura si definisce e si sviluppa in diverse tipologie di costruzioni. Le caratteristiche di queste prime forme di architettura sono determinate soprattutto dalla loro funzione. Lo scopo pratico della costruzione determina quindi le scelte delle forme, delle dimensioni, dei materiali ecc.

Le costruzioni residenziali erano per lo più capanne, palafitte e terremare. Interessanti sono gli esempi del villaggio terramaricolo ricostruito al Parco Archeologico di Montale. Sono costruzioni soprelevate da terra, su pali, tutte realizzate in legno, canne, fango e argilla. Hanno forma generalmente rettangolare e a volte anche divise in diversi ambienti interni. Sono riunite in villaggi abitati da più famiglie, via via più attrezzati e organizzati, spesso difesi da fossati e recinti. Tali villaggi rispecchiano anche l'organizzazione sociale con una gerarchia e una divisione dei ruoli.

Altra tipologia di costruzione era destinata alla difesa: terrapieni, fossi e palizzate venivano innalzati a protezione dei villaggi.

Le costruzioni funerarie consistevano in tombe di tipi differenti: scavate nella roccia (tombe rupestri), a fossa, a pozzo o costruite con pietre.

Magazzini, fornaci e laboratori costituivano, invece, le costruzioni d'uso pratico.

In questo periodo vengono realizzate anche le prime architetture di carattere sacro, come templi, santuari, ambienti dedicati a riti religiosi.

Alla fine del periodo neolitico e nel corso dell'Età dei metalli in alcune zone si usava erigere vere e proprie costruzioni megalitiche: (mega=grande; lithos=pietra; grandi pietre). Queste sono state ritrovate in tutta Europa e numerose anche in Italia, soprattutto in Puglia. La grande dimensione di queste costruzioni e il materiale lapideo utilizzato hanno consentito di sfidare i secoli e i millenni.

Tali costruzioni venivano realizzate secondo due sistemi principali:

  • il sistema triangolare;

  • il sistema trilitico.


Il sistema costruttivo triangolare

Il sistema costruttivo triangolare consiste nel porre due pietre inclinate a formare un triangolo. E' il sistema costruttivo più semplice, ma per certi versi meno adatto a formare ambienti utili a funzioni più complesse. Da ritenere tuttavia che da questo sistema si sia poi sviluppato il sistema «ad arco», che, insieme al sistema trilitico, costituirà la base di tutta la concezione architettonica antica.

Tale sistema costruttivo ha avuto minor impieghi, tranne che nelle coperture, risultando il sistema più funzionale alla costruzione dei tetti. Un tetto si costruisce con due travi inclinate: queste trasmettono alle murature sottostanti una spinta inclinata. Tale spinta ha un effetto destabilizzante sulle murature, tuttavia, nel caso di tetti costruiti in legno (la maggioranza dei casi prima dell’impiego in edilizia del ferro e del cemento armato), tale spinta può essere facilmente eliminata se le due travi sono unite alla base da un’altra trave orizzontale, che prende il nome di catena. La struttura che così si ottiene, dalla forma triangolare, ha il nome di capriata. Essa si compone in genere di altri elementi, sempre in legno che prendono il nome di monaco, e arcarecci o saettoni, mentre le travi inclinate hanno il nome di puntoni.


Schema di una capriata

Il sistema costruttivo trilitico

Il sistema costruttivo trilitico consiste nell'utilizzare tre enormi pietre, delle quali due sono alzate in verticale, ed una è posta su di esse in orizzontale. Con il sistema trilitico si possono costruire ambienti chiusi funzionali, anche su più piani, e delle dimensioni e forme più diverse.

Nel sistema trilitico la trasmissione dei pesi è abbastanza semplice: il peso dell’elemento orizzontale, detto architrave, si divide in due carichi equivalenti che si scaricano sui due piedritti. I piedritti, per effetto di questi pesi sovrastanti vengono ad essere sollecitati a compressione: ossia, il carico che li sovrasta determina sui piedritti un fenomeno di schiacciamento, fenomeno che viene contrastato dalla capacità di resistenza del materiale che costituisce le strutture.

L’elemento orizzontale, rispetto ai piedritti, viene sollecitato a flessione: ossia, dato che l’elemento è appoggiato solo agli estremi, al centro tende ad inflettersi verso il basso. Per effetto di ciò, al centro dell'elemento orizzontale le fibre superiori tendono a schiacciarsi – sono quindi soggette a compressione – mentre le fibre inferiori tendono a dilatarsi – sono cioè soggette a trazione.

Molti materiali possono agevolmente sopportare la compressione, ma non la trazione. Pertanto, ne consegue che l’elemento più delicato del sistema trilitico è quello orizzontale.

In natura solo due materiali possono prestarsi a ciò, la pietra e il legno. Entrambi però hanno due limiti «tecnologici»: le pietre sono troppo pesanti e difficilmente possono raggiungere luci – distanza tra i due sostegni – di dimensione notevole; il legno è un materiale non sempre resistente, con problemi di durabilità, dovuta a pericoli di deperimento o incendio.

Funzionamento statico dei sistemi costruttivi trilitici

Le costruzioni megalitiche oggi rimaste possono essere così classificate:

  • i dolmen e i menhir in Europa e Italia

  • i cromlech in Gran Bretagna

  • i nuraghi in Sardegna

  • i tumuli (insieme ai dolmen e menhir) in Irlanda, in Francia, in Sardegna

I menhir sono monoliti (monos=unico; lithos=pietra; blocco unico) giganteschi, del peso di qualche tonnellata, sagomati in forma di cuneo e conficcati in verticale nel terreno. Si trovano in tutta Europa e in Italia: in Puglia e in Sardegna. Spesso sono allineati in fila o in cerchio e sono stati interpretati come indicatori di particolari posizioni astrali. Per questo si ipotizza che si riferiscono ad antichi culti solari e celesti, oppure che avessero la funzione di calendari o osservatori astronomici.

I dolmen (dal bretone antico: tol=tavola; men=pietra; tavole di pietra) sono enormi blocchi di pietra squadrati a parallelepipedo, che formano una struttura composta da 2 o più monoliti verticali che sostengono un elemento orizzontale detto architrave, a formare una struttura trilitica. Anche questi si trovano in tutta Europa, compresa l'Italia; famosi sono quelli di Bisceglie, presso Bari.

I cromlech sono dei complessi di dolmen (spesso triliti) e menhir disposti in cerchi e allineamenti. I più famosi sono quelli di Stonehenge in Inghilterra, quelli della Bretagna in Francia e quelli della Sardegna, presso Cagliari. I cromlech rappresentano uno dei più interessanti misteri della preistoria e sorprendono per la grandiosità e la complessità delle tecniche di realizzazione, oltre che per la testimonianza di conoscenze scientifiche-astronomiche così sviluppate.

Il livello evolutivo cambia a seconda delle diverse popolazioni, e durante il Neolitico si svilupparono già le prime importanti civiltà, tra cui primeggiava la Civiltà nuragica della Sardegna, così chiamata perché capace di costruire i nuraghi.

I nuraghi sono costruzioni megalitiche a forma tronco-conica come enormi torri, composte da grandi blocchi di pietra. Avevano funzioni diverse (abitazioni, templi, laboratori, regge, rocche difensive, ecc.), potevano essere edifici isolati o collegati tra loro in un unico complesso. Attorno a queste costruzioni sorgevano imponenti mura difensive.

I tumuli irlandesi sono costruzioni megalitiche ma ricoperte di terra, come collinette artificiali. Avevano uso prevalentemente abitativo.